Alzi la mano chi almeno una volta non abbia pensato che lo strutto rispetto al burro fosse un ingrediente eccessivamente pesante da utilizzare per la preparazione di dolci!

Strutto vs Burro: Proprietà Nutrizionali

Eppure non è affatto così. A livello nutrizionale ci sono pochissime differenze, dato che il primo è costituito per il 99% di grassi, di cui il 44% saturi mentre il secondo contiene mediamente l’83% di grassi, di cui il 49% saturi.

In cucina il suo impiego è consigliato perché distribuisce in maniera omogenea l’anidride carbonica con una lievitazione maggiore. Senza contare, inoltre, che il punto di cottura dello strutto è più alto rispetto al burro, ciò conferisce un mantenimento della cottura ottimale, specialmente per fritture e alimenti da forno.

Dunque la scelta di uno o dell’altro dipende dai gusti ma, soprattutto, dal dolce scelto.

Quando utilizzare lo strutto?

Lo strutto viene usato come ingrediente di elezione per pasticciotti, gnocchi dolci, ciambelle, chiacchiere, zeppole e tutti quei piatti fritti che necessitano di una consistenza croccante e una doratura intensa che il burro non riuscirebbe a dare senza contare l’aggravante di lasciare unto il dolce.

Lo strutto riesce a cambiare anche l’impasto di un dolce, diminuendone l’umidità e conferendogli di conseguenza una morbidezza impagabile.

Proprio per questo è usato per dolci fragranti come la pasta frolla, i biscotti, la crostata o per dolci teneri come la pasta bignè e la famosa sciù napoletana.

 

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